Eccoci di nuovo. “Roy adora le persone” mi dice la proprietaria, mentre lui annusa beatamente ogni filo d’erba, ignorando completamente tutti i presenti. Mi fa sorridere quanto spesso sento questa frase, proprio nei momenti in cui il cane sta facendo tutt’altro. Poi certo, se lo chiami viene, fa un mezzo saltino, ti dà un’annusata veloce e poi torna a farsi i fatti suoi. La dimostrazione palese che sì, se gli parli ti ascolta, ma non perché non vede l’ora di interagire con le persone: semplicemente, è gentile.
Essere cortesi non significa essere super socievoli. È come per noi: se passeggi per strada e qualcuno ti chiama, magari ti fermi, rispondi, fai due parole. Ma questo non significa che avessi voglia di chiacchierare con uno sconosciuto. È un gesto di cortesia, non necessariamente di entusiasmo. E lo stesso vale per i cani.
E allora perché siamo così convinti che il nostro cane ami tutti? Perché spesso proiettiamo su di lui le nostre aspettative. Il cane, per molti di noi, è un ponte sociale, qualcuno che facilita le interazioni tra esseri umani. E quando non succede, ne restiamo quasi delusi. Così interpretiamo la sua cortesia come entusiasmo, perché è quello che vorremmo vedere. Ma nella realtà, l’uomo è un animale molto più sociale del cane.
Le proiezioni sono un meccanismo potentissimo. Il nostro cervello le usa per anticipare situazioni, riconoscere schemi, interagire col mondo. Il problema è che le applichiamo anche dove non servono, leggendo nei cani emozioni e intenzioni che in realtà appartengono solo a noi. Non lo facciamo per cattiveria, è un istinto naturale. Ma se non ne siamo consapevoli, rischiamo di travisare la realtà.
Tre esempi di proiezione che forse ti suonano familiari
🔹 Il cane si allerta… perché siamo noi a dirgli di farlo
Se hai un cane reattivo, potresti trasformarti in un radar: individui ogni possibile “pericolo” con largo anticipo, ti irrigidisci, cambi strada, stringi il guinzaglio. E proprio in quel momento il tuo cane si allerta. “Ecco, ha visto l’altro cane e ora parte!” pensi tu. In realtà ha visto te irrigidirti ed è stato il tuo comportamento a suggerirgli che c’era qualcosa a cui prestare attenzione. Così, a forza di anticipare, il problema si amplifica.
🔹 “Il mio cane è inseparabile da me”
“Il mio cane mi segue sempre, sta sempre con me, dorme accanto a me, non si stacca mai.” Sembra il legame perfetto, ma lo è davvero? Se il cane non sa stare da solo, se fatica a rilassarsi in autonomia e cerca sempre conferme… è amore o dipendenza? Il legame sano è quello in cui entrambi possono stare bene insieme senza dipendere l’uno dall’altro in ogni momento.
🔹 “Il mio cane è felice perché viene ovunque con me”
Lo porto ovunque: al supermercato, all’outlet, dalle amiche, a prendere i bimbi a scuola dove tutti lo accarezzano, sul divano, a lavarsi le zampette a ogni uscita e così via. Ma è questo cane è davvero felice o si sta semplicemente adattando? Molti cani vivono la nostra vita senza protestare, ma questo non significa che quella vita sia adatta a loro. Adattamento e benessere non sono la stessa cosa.
Come distinguere la realtà dalla proiezione?
✅ Osserva il tuo cane senza aspettarti nulla. Se nessuno gli chiede di interagire, lo fa spontaneamente? Se non gli dai un comando, cosa sceglie di fare? Imparare a osservare senza interpretare ti aiuterà a vederlo per quello che è davvero.
✅ Sii disposto a mettere in discussione le tue convinzioni. Le nostre emozioni influenzano il cane più di quanto crediamo. Se vogliamo comprenderlo, dobbiamo prima riconoscere quanto il nostro stato d’animo condizioni la nostra percezione.
✅ Impara a leggere i piccoli segnali. Sbadiglia, si gratta, evita il contatto visivo? Potrebbero essere segnali di stress o fastidio che non avevi notato. Saperli riconoscere è il primo passo per rispettare i suoi bisogni reali.
Ma per capire davvero il nostro cane, dobbiamo anche imparare a capire noi stessi. Ogni volta che ti accorgi di interpretare un suo comportamento prova a chiederti: "Questa è una sua emozione o è la mia?". Studiare il cane significa inevitabilmente studiare anche noi stessi, e il viaggio che facciamo con lui è in qualche modo anche un viaggio dentro di noi.
Intanto, a Ca’ Simba…
Dopo una settimana di pioggia, oggi c’è il sole. Gli uccellini cinguettano, i prunus fioriti creano nuvole bianche che si rifrangono sulle pozzanghere lasciate dai giorni scorsi. La primavera si fa sentire, anche se le temperature qui restano fredde.
Le zampette di nonno Kiko risentono un po’ di questo mix di freddo e umidità. Ho iniziato a dargli nuovi integratori per aiutarlo nei suoi momenti di fragilità… ma ci vorrà qualche mese per vedere gli effetti, quindi vi aggiornerò.
Nel frattempo, io lavoro sotto traccia su progetti che richiedono tempo per vedere la luce. Quella storia che scrivere, fare video, creare contenuti sia facile e veloce è una gran bugia. Ogni cosa richiede attenzione, soprattutto se—come me—lo fai nei ritagli di tempo.
A proposito di ritagli, il lavoro al pollaio è stato sospeso per pioggia, ma se il meteo mi desse tregua per una decina di giorni, ci tornerei subito a lavorare. Non vedo l’ora di avere le cocche!
Per ora, vi lascio con queste riflessioni sul vostro cammino a sei zampe. Ci sentiamo la prossima settimana!
Sara
In merito all osservare il proprio cane avevo visto un bel video su facebook dove una proprietaria accarezzava il suo cane e faceva notare come lui dava segnali stress (sbadigli, si girava dall altra parte ecc) e quindi lei smetteva e se ne andava, poi nell ultimo pezzo era il cane ad andare da lei per chiedere coccole ..era molto carino e mi ha fatto riflettere su quanto diamo per scontate certe cose e su quanto i nostri cani si adattino a noi ed ai nostri modi di essere, mentre noi non capiamo nulla la maggior parte delle volte e ci sforziamo davvero poco di capire loro..
Kira non la porto sempre con me perché ho notato che non ama farlo. Da cosa? Dal fatto che fuori è sempre agitata e appena arriva a casa si distende subito sulla sua coperta e lo vedo che finalmente si rilassa. Ama gran parte delle persone: se le do un comando quasi neanche mi ascolta. I suoi stress il più delle volte partono da me. Siamo vicine ma autonome. Meno in questo periodo ma sta quasi tornando alla "normalità "